Storie Preziose

Ovvero quando la curiosità ha la meglio sulla fretta

Mai e poi mai avrei pensato, e parlo sinceramente, che le mie storie potessero avere una qualche rilevanza sparse tra i banchi del mercato di Porta Palazzo. Voglio dire: l’iniziativa era meravigliosa e io non vedevo l’ora di prendervi parte, ma nutrivo anche poche speranze per via della consapevolezza che il tempo necessario per ascoltare una storia fosse di gran lunga superiore a quello che un passante avrebbe potuto e voluto dedicarmi, dato il gran numero di bancarelle e artisti presenti. Animato dal pensiero, che, a mio giudizio, rende ancora più trepidanti, del “non succede, ma se succede…” allestisco la bancarella e dunque teschi, scatole, statuette, carte, tarocchi, occhi di legno… Insomma, l’arsenale classico di un Incantastorie del ventunesimo secolo. Il tempo di finire, che subito si avvicina un passante. Spiego le modalità (Ogni oggetto ha una storia, scegline uno e io ti racconto) e lui sceglie le corde. Ed ecco che le corde diventano strade per il Regno delle Fate, prima tre, poi due, poi una… Insomma, una classica storia da “Incantastorie” del ventunesimo secolo. Lui rimane fino alla fine! Con lui, tanti altri si avvicinano incuriositi e quando concludo, mi sento veramente in Paradiso come nella vicenda del Sentiero delle Fate. Beh, per tutta la sera, da quel Paradiso non me ne sono mai andato perché, rotto il ghiaccio con il primo, altri e altri ancora hanno incominciato a chiedere oggetti, a voler ascoltare altre storie… Avanti per due ore senza mai fermarsi, al punto da dover chiedere ad alcuni di ripassare più tardi, per poter ri-allestire alcune meraviglie.
Insomma, l’esperienza del Mercato dei Poeti è stata esattamente come dovrebbe essere una normale performance artistica del ventunesimo secolo: Pura meraviglia anche, e soprattutto, per i performer! Grazie a tutti voi, che avete voluto ascoltare. 

Ripetere l’esperienza? Siete pazzi… Se pensate che non sia necessario! Per noi e, mi permetto di dire, per voi, vivere la meraviglia di una città trasformata, con la possibilità di incontrare artisti letteralmente a ogni piè sospinto è stata un’esperienza che non può esaurirsi in una sola volta. Con così tanto mondo in bancarella da vedere, non ci si può fermare a un passaggio superficiale. Bisogna tornare, perché di sicuro avete perso una bancarella che… Io mi fermo qui, Finite voi la frase, quando torneremo in piazza!

Oltre il Banco:WEBFacebookInstagram