Enrico Danna

De la petite mort à Dieu. – Dall’orgasmo a Dio – Banco n. 69

Dietro il banco: Nato nel 1971, o così almeno mi hanno sempre detto. Avevo un pallone tra i piedi e, tra le mani, un pezzo di placenta che avevo usato come pergamena (nove mesi in quella pancia a far nulla, sarebbero stato alquanto noiosi, altrimenti). All’età di sei anni, il mio futuro era già segnato: il destino mi ha bucato il pallone e m’è rimasta solo la penna. Mi definiscono “poeta”: sono colui che vive intensamente le emozioni e cerca di tradurre la propria anima in versi; un uomo con una sensibilità spiccatamente. Amo la vita perché soffro di claustrofobia e stare chiuso in una bara per tanto tempo, potrebbe farmi morire.

Sopra il banco: Disseminerò il mio banchetto con schegge di poesia e versi di sublimazione, passione, malinconia. Metterò a nudo la mia anima improvvisando. Un po’ Pierrot, un po’ cabarettista, perché l’anima è come un campo di tulipani, in cui puoi trovare mille colori e mille sfumature diverse.

Oltre il banco: https://www.gigarte.com/enrico-danna/home