POESIA DEPURATIVA E ALTRI FARMACI DA BANCO
Siamo nati mercanti, insieme al Mercato dei poeti.
La farmacia poetica di Ritenzione lirica, infatti, ha fatto il suo debutto a Porta Palazzo. Sarebbe stato impossibile farla nascere altrove.
Mi sono chiesta Che poesie comprerei, ad un banco del mercato?
Ho pensato a cosa provo quando scrivo o leggo poesia: benessere. Come farmaci, i versi sanno traghettarci attraverso le nostre emozioni. Per superarle, per intensificarle. Per unirci, nella condivisione, come ponti. Intorno a questo concetto è nata la nostra farmacia. Ho raccolto le mie poesie pensando all’effetto che mi aveva fatto scriverle. Però avevo paura. Il mio blog di poesie, Ritenzione lirica, esiste da poco e non avevo mai fatto niente di performativo, prima. Così ho cercato un cassiere, per farmi dare una mano ad accogliervi al banco. Ho pensato al mio fidanzato. Perché mi dà sicurezza, perché mi guarda scrivere e conosce le mie poesie. E poi fa il commerciale. Chi meglio di lui. E così ci siamo messi a trascrivere le mie poesie su piccole pergamene e a suddividerle in barattoli diversi: farmaci calmanti, depurativi, disinfettanti, analgesici da ciclo, sonniferi, tonici. Poesie per il mal d’amore. I cosmetici, alla fine, li abbiamo dimenticati a casa. Li porteremo la prossima volta.
Insieme abbiamo allestito il nostro banco, il n. 52.
Siete venuti a decine e decine, subito: stavamo ancora montando il banco e voi eravate già lì, curiosi di scoprire la nostra farmacia.
Alcuni hanno pescato a caso una poesia. Altri mi hanno chiesto aiuto per un disturbo specifico. Già, perché si fa presto a dire calmante: ma cosa devi calmare? E il tonico ti serve perché non sai cosa metterti o perché devi farti scivolare via qualche giudizio cattivo? Nel barattolo, le poesie erano suddivise per colore, per i clienti che cercavano qualcosa di preciso: una poesia per chiudere una storia, o per lasciarsi andare, un sonnifero per svegliarsi riposati oppure uno per sedare gli incubi.
Avevo due libretti delle prescrizioni, per aiutarmi a pescare dal barattolo la poesia giusta per il vostro sentimento.
Siete stati curiosi: volevate leggerle tutte, scorrere il ricettario alla ricerca di rimedi. A poco serviva indirizzarvi sul mio blog, Ritenzione lirica. Il mercato richiede velocità e immediatezza. C’è chi compra il necessario per la cena e chi fa la spesa per l’intera settimana. E’ stato bello servirvi e conoscervi.
Le coppie con figli hanno fatto incetta di sonniferi.
Ho scoperto che siamo tutti stressati: ho finito diversi calmanti e anche i tonici rinvigorenti sono andati a ruba.
Mal d’amore gettonatissimo, specie il verde: in tante volevate UNA CONCLUSIONE.
Molti hanno trovato la poesia giusta. Non avrei scommesso sul mio ricettario improvvisato, scritto di corsa durante il weekend mentre arrotolavamo le pergamene per riempire i barattoli. Non sapevo se anche voi avreste provato qualcosa di simile a quello che ho provato io scrivendo quella singola poesia. Invece così è stato, per tantissime persone.
Qualcuno ha pianto, qualcuno ha sorriso, c’è anche chi mi ha restituito la poesia perché non era quella giusta. In alcuni casi la poesia era abbinata al farmaco sbagliato. Soltanto provando a somministrarvele ho avuto modo di accorgermi che QUESTO È IL MIO SORRISO è un calmante e non un tonico, per esempio. In altri casi, invece, ha funzionato. IL PREZZO DI ESSERE FORTE è esattamente quello che vi serviva. Le poesie per il MAL D’AMORE sono state molto precise e anche i depurativi vi hanno colpito.
Vi ho chiesto di lasciarci un pensiero, come moneta, per ripagarci dell’esperienza. Ci avete regalato disegni, ricordi, complimenti, una critica, qualche poesia.
Perfino un sacco di monetine: le avete messe nei porta candela, nelle scatoline, in mezzo alle poesie, ovunque.
Intorno a noi, intanto, un intero Mercato dei poeti ha preso vita. Non sono riuscita a vedere nessuna delle perfomance degli altri artisti, la nostra farmacia era sempre piena di gente mi è stato impossibile muovermi dal banco.
A mezzanotte e mezza ero tremendamente felice, del tutto senza voce. Vi siete fidati di noi. Noi ci siamo affidati al mercato, alla piazza. Farmacista e cassiere, l’uno all’altra.
E’ stata una delle serate più emozionanti della nostra vita.
Non vediamo l’ora di ripetere l’esperienza, insieme a voi: passanti, mercanti, poeti.
Irene Moccia
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