Ti Posso Abbracciare?

UN SEMPLICE BANCO E TANTE EMOZIONI

Ti posso abbracciare? Questo ha detto la ragazza dagli occhi chiari (il suo nome? Non so, non l’ho chiesto. E’ importante: non credo) quando abbiamo insieme finito di creare la SUA poesia partendo da libere associazioni tra suoni e colori. Sinceramente, non so trovare sintesi migliore per descrivere quanto è successo al mercato. Lo confesso: non sono nuovo all’esperienza della creazione di testi poetici a quattro mani, ma una cosa è “lavorare” in un ambiente sicuro e protetto, un’altra è mettersi in gioco davanti a perfetti sconosciuti in un mercato serale. Una scommessa affrontata con serenità ma anche con la consapevolezza che forse non avrebbe portato ad un granché: e invece… Ti posso abbracciare? Voglio farlo con mia figlia: spiegami ti prego; E’ veramente mia? La posso portare a casa? Queste e altre le meravigliose frasi che mi sono sentito dire e che mi sono entrate nel cuore dopo aver scritto semplici versi tra un incrocio di sguardi stupiti, con sorrisi prima un po’ spavaldi poi via via più morbidi e dolci, con occhi che all’improvviso si arrossavano. In circa un’oretta ho scritto con queste bellissime creature della notte una decina di testi: pochi? No, secondo me tanti per quello che hanno espresso e per l’intensità del contatto. Al termine ero stremato, ma felice. Il banco 22 è entrato nella mia vita e in quel pugno di anime che hanno portato a casa un pò di se stesse e un mio piccolo frammento di emozione. Non è forse straordinario?

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